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TERZA PAGINA

Nati il 1° marzo: il compositore novese Romualdo Marenco

2 Marzo 2024 REDAZIONE TERZA PAGINA 61

Nati il 1° marzo: il compositore novese Romualdo Marenco

Novi Ligure (da Piemonte Top News) – Romualdo Marenco nasce a Novi Ligure (Al) il 1º marzo 1841 da famiglia repubblicana, trasferita da Genova in Piemonte in seguito alla soppressione della Repubblica di Genova. Suo padre è un messo comunale, la mamma fila la seta.  Romualdo è avviato alla musica dodicenne, dal mazziniano Pietro Isola, traduttore di Byron. Nel 1854, dopo un solo anno di studi, esordisce come violinista nell’orchestra del Carlo Alberto di Novi Ligure. La stagione successiva è secondo fagotto al Teatro Doria di Genova, e quindi, a sedici anni, secondo violino al Teatro Carlo Felice di Genova. Fin dai primi anni di carriera si specializza nella composizione di balletti e arriva a essere nominato direttore d’orchestra al Teatro alla Scala di Milano, per il quale dirige i balletti per sette stagioni. Il primo grande successo è il balletto Bianca di Nevers, che debutta a Firenze nel 1870 e, dopo due anni di repliche in tutta Italia, è scelto dal Teatro alla Scala per lo spettacolo d’inaugurazione dell’Esposizione di Belle Arti del 1872, alla presenza del Re Vittorio Emanuele II. Nel 1875 mette in scena l’opera Lorenzino de’ Medici, su libretto di Perosio e nell1880 Moncada, su libretto di Fulgonio. Nel gennaio del 1881 abbinato all’Esposizione Nazionale di Milano, va in scena il balletto Excelsior che ha un successo travolgente. Nel giro di pochi mesi va in cartellone a New York e Berlino, dove infila centinaia di repliche consecutive prima di trionfare anche a Parigi, Londra, Vienna, Madrid e Buenos Aires. Arriverà ovunque da Pietroburgo a San Francisco, tanto da essere fino alla prima guerra mondiale uno dei lavori più rappresentati al mondo.
In seguito ai moti politici milanesi nel 1898, Marenco deve rifugiarsi a Lugano e qui apre una scuola di violino aperta ai più giovani. Qui compone inoltre “Noi vogliam che ricchi e poveri” (canzone repubblicana per eccellenza fino alla prima guerra mondiale) e “Inno al Ticino”, su testo di Ferdinando Fontana. Successivamente ha modo di tornare in Lombardia, ma il legame col Canton Ticino non si indebolisce e si reca spesso sulle rive del Ceresio per presentare spettacoli o assistere a concerti. Muore a Milano nel 1907. Nel 2004 a Novi Ligure è nata una Fondazione dedicata alla sua memoria.

 

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