Torino – Oggi i 2.100 addetti piemontesi di Enel (Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil) incroceranno le braccia per protestare contro la politica del nuovo management che rischia di nuocere pesantemente a una delle più importanti aziende del Paese. Dei 2135 addetti piemontesi di Enel, più della metà (1093 lavoratori), opera in provincia di Torino. Altri 319 nel cuneese, 229 nel Verbano-Cusio Ossola, 178 a Novara, 142 ad Alessandria, 69 a Vercelli, 61 ad Asti e 44 a Biella. La riduzione del personale nasce dalla decisione di Enel di esternalizzare gli interventi sulla rete di media tensione affidandoli ad aziende esterne. Per questo sono a rischio 400 posti di lavoro. Per oggi è previsto uno sciopero di otto ore che coinvolge operai, impiegati e quadri, con un presidio davanti alla sede torinese di via Nizza, al Lingotto, mentre una delegazione sarà ricevuta in prefettura. L’obiettivo è chiedere un intervento anche alla Regione.
Sciopero dei dipendenti Enel per salvaguardare i posti a rischio
