Alessandria – Stasera 17 di marzo 2024 s’è consumata al Mocca la débacle di una città che da anni non si riconosce più e non è riconoscibile neppure in certi suoi tratti caratteristici emersi con evidenza negli ultimi 120 anni di storia. E non pensiamo che il calcio, o lo sport in generale, siano marginali della società, anzi. E chi di noi oggi si chiama fuori per non essere coinvolto in questa storica sconfitta addossando le colpe a qualcun altro (atteggiamento condiviso da certa stampa) è un poverino: non c’è uno solo di noi che ha fatto quello che il nostro club aveva bisogno. Siamo stati egoisti, abbiamo pensato alla nostra pancia (leggi la passione, spesso raccontata con l’etica tipica del Bar dopo la mezzanotte, quando racconta le avventure di sé, modesto cacciatore, alle prese con un fagiano disarmato trasformatosi improvvisamente in tirannosauro). Nessuno s’è chiesto cosa si doveva fare o non fare, per salvare il salvabile. In realtà a ognuno di noi interessa solo uscirne personalmente bene senza fare la figura dello scemo di guerra. E così ci ritroveremo senza uno straccio di società, coi nuovi proprietari straniti e poco coinvolti, dove ciascuno si dice stupidamente convinto che “la colpa sia di questo o di quello” ma mai la sua. Nessuno s’è mai chiesto cosa si doveva e si poteva fare per dare una mano secondo le proprie conoscenze e possibilità. Tutti sempre pronti però a sparare sul pianista, a spiegare cosa si deve fare e non fare, il tutto senza nessuna cultura sportiva e imprenditoriale, portando in dote considerazioni superficiali e banali, esattamente come questa città ha deciso di diventare: superficiale e banale.
La partita- Colombo, un ex poco apprezzato qui da noi, nonostante fosse arrivato per raddrizzare con successo una stagione nata male, voluto allora da Cerri fra l’indifferenza generale, adesso è stato chiamato al capezzale delle Pantere Nerazzurre per invertire una tendenza che da quelle parti ultimamente s’era fatta preoccupante e ci sta riuscendo.
Prima mezzora vivificata solo da due palle gol del Renate di cui una in mischia, ma la palla viaggia sempre tre metri sopra il cielo. Indicativo poi uno svarione da Gialappa’s di Ciancio capitano coraggioso al 20’ che consente agli avversari un cross basso in area ma una deviazione fortuita evita di subire un gol già fatto. Si va al riposo quindi sullo 0-0 nonostante una buona occasione sfumata capitata sui piedi di Mastalli (43’). Nella ripresa al 54’ Renate in vantaggio grazie all’ex di giornata “din don” Bocalon il quale di testa nell’area piccola fulmina Spurio a concludere una bella azione manovrata degli ospiti e quando la punta gioisce lo sentono anche in provincia di Asti (0-1).
Siafa tenta di beffare la difesa ospite con un pallonetto dai 30 metri ma esce di poco e siamo all’ora di gioco. I Grigi adesso (minuto 70’) attaccano con veemenza e gli ospiti cominciano a vedere i sorci verdi ma il pareggio non arriva. Primo calcio d’angolo per i Grigi, siamo all’84’. E anche questa tappa della via Crucis mandrogna finisce con la sconfitta interna per 1-0 a favore del Renate.
Le Pagelle dei Grigi ( 3-5-2)
Spurio 6 (nella foto) – Reattivo, ma non ci è parso perfetto sul gol subìto da Bocalon. Molto bravo invece al 75’.
Ciancio 4,5 – Braccetto difensivo di dx. Al 20’ è uccellato in maniera indecente e incomprensibile e per poco non regala il vantaggio ai nerazzurri. Anche in occasione della rete di Bocalon arriva in ritardo sul contro cross. Ammonito al 70’.
Rota 6 – Difensore centrale. Primo tempo giocato con la sua indiscutibile grinta e lucidità, incolpevole sul gol subito da Bocalon.
Gega 5 – Terzino sinistro . Commette un grave errore in appoggio ma il suo primo tempo è quasi positivo.
Fiumanò 64’ sv
Pellegrini 5 – 5° a destra del centrocampo. Volenteroso e presente però nei primi 45’ entra poco all’interno per aiutare il centrocampo. La ripresa è come la prima frazione.
Femia 80’ sv
Nichetti 4,5 – Mediano centrale. Macchinoso, lento nel pensiero e nell’azione.
Sepe 5 – Mezzala destra. Buttarsi si butta e lo fa senza soluzione di continuità. Nel primo tempo però non sempre riesce a rendersi utile. Il dopo non conta.
Gazoul 60’ sv
Mastalli 6 – Mezzala sinistra. L’unico dei nostri che ha un piede decente e che sa spesso quello che bisogna fare, purtroppo non sempre è in sintonia con i suoi compagni di reparto. Anche nella ripresa ci riserva qualche spunto interessante.
Busatto 77’ sv
Nunzella 5 – 5° mancino di centrocampo. Primo tempo: attacca poco e difende male, vedete voi.
Samele 4 – Punta avanzata. È coraggioso e intraprendente ma palle giocabili nel primo tempo ne vede poche, poverino. Al 72’ espulso per comportamento non regolamentare Giustamente aveva deciso che non si deve giocare con tre punte e cosi.
Siafa 5,5 – Punta di raccordo. Nei primi 45’ si butta spesso a fare la guerra spalle alla porta e qualche battaglia la vince pure. Tornato dalla Coppa d’Africa svuotato e assente sta cercando di uscire dal suo momentaneo stato ectoplasmatico. Un bel pallonetto uscito di poco all’ora di gioco.