Alessandria – È la novantesima sfida fra le due squadre piemontesi e, per quel che riguarda i padroni di casa, certamente la meno entusiasmante vista la stagione drammatica che sta vivendo. La Pro naviga in zona playoff (9 posto con 43 punti), ha appena regolato il Padova in casa e la squadra allenata da Dossena ha fin qui vissuto un torneo discontinuo caratterizzato da grandi imprese e scivolate imprevedibili. Il bomber biciolano è l’ex mandrogno Mustacchio, 10 gol finora, (non male per uno che punta non è) il quale ci ha deliziato per due stagioni sulla fascia destra, sia in C che in B, poi entrato in confusione condizionato da mister Longo. Peccato, perché si tratta di un giocatore estroso e generoso, a volte inarrestabile che, se avesse dato al Mocca quello che poteva e sapeva fare, sarebbe diventato un idolo indimenticabile. I Grigi di Binotto, sesto allenatore in stagione, sono ultimi in classifica con 18 punti, non hanno più nulla da chiedere a questa stagione, se non di chiudere in fretta senza altre figuracce. La Serie D ormai è ben più che un fantasma dietro la porta per l’Alessandria ma, da oggi all’inizio della prossima stagione agonistica, ci passa un oceano di scelte importanti e definitive. Di questo, non appena le bocce saranno ferme, ne parleremo. A tutt’oggi sparare sulla Croce Rossa, uno dei passatempi municipali preferiti da certi inutili incapaci che si sentono importanti solo attraverso l’insulto libero e senza regole, non ci interessa. Parlare delle cose che non vanno è inutile perché sono tante, troppe e le vedrebbe anche un cieco, al punto che certi calcisticamente notoriamente ipovedenti sono anni che si stracciano le vesti a indagare su aspetti che capirebbe pure un bambino di otto anni senza uscire dalla piatta denuncia: ci avessero pensato prima!
Inizio primo tempo addirittura piacevole, le due squadre si affrontano a viso aperto, il ritmo non è ossessivo ma neppure “bailado” e si procede con cambi di fronte magari non un granché incisivi ma così non si fa male nessuno. Quando si passa il primo quarto arriva il gol che, manco a dirlo, è degli ospiti e in particolare siglato dal calciatore che, tra i 22 presenti, ha un passo diverso: Mustacchio. L’esterno dei Bianchi segna al 24’ con un tiro da fermo (?!?) dopo aver ricevuto la palla immobile appena entro l’area di rigore, Gega non accorcia su di lui lasciandogli troppo centimetri utili per far passare la sfera e Mustacchio segna (0-1). Quando i nostri difensori impareranno che quando la palla è coperta ci si difende alzandosi mentre quando a palla scoperta bisogna scappare indietro sarà sempre troppo tardi: stavolta era coperta ma, per non sbagliare, nessuno si è mosso. Una mezza occasione per i Grigi per pareggiare prima del riposo ma la situazione non spaventa né scalda qualcuno. Dopo l’intervallo succede poco o nulla fino all’ingresso di Soler il quale dapprima trova un tiro pericoloso da fuori poi, senza preavviso, pareggia riprendendo un calcio d’angolo al 68’ ed è 1-1. Come volevasi dimostrare per fare gol l’Alessandria può solo confidare in calci franchi e non inventa mai azioni manovrate che prevedono una costruzione di gioco che rispecchi tempi e spazi studiati a tavolino. E qui finisce la contesa.
Conclusioni – I nostri giocano benino in 40 metri di campo centrali, quelli che contano poco o nulla. Giocar bene giusto negli spazi centrali funziona solo durante un’esibizione ma in una partita vera è esercizio masturbatorio. Chiamati a difendersi e chiudersi negli ultimi venti metri o manovrare mettendo in apprensione i difensori avversari là davanti i Grigi lo fanno male e senza risultati apprezzabili. Purtroppo sono proprio quelle le zone di campo in cui si decidono le partite e dove scaturiscono gli episodi importanti per il risultato. Se non sei efficace in prima e terza linea i tuoi obiettivi saranno sempre una chimera.
Le pagelle dei Grigi (3-5-2)
Spurio 5,5 – Sul gol è un gatto di ceramica di Albissola ma la colpa non è tutta sua. Poco prima, in posizione perlomeno discutibile, trova una deviazione decisiva durante un festival dell’errore.
Ciancio 5 – Greve, pesante e arcigno avanza (anche troppo) senza mai innescare qualcosa di costruttivo.
Rota 6 – Bene, come quasi sempre. Il suo lo fa e questo gli fa onore.
Gega 5,5 – Sul gol di Mustacchio del vantaggio esterno non è abbastanza lucido e reattivo.
Sepe 5,5 – Due o tre folate nel primo tempo sulla fascia destra e una buona propensione da quinto ad entrare nel mezzo a dare una mano al centrocampo.
Soler (64’) 6 – Al 68’ su azione d’angolo lo spagnolo appena subentrato raddrizza il risultato.
Pelitteri 5,5 – Il ragazzotto sabaudo comincia a farsi riconoscere mostrando alcune doti positive per un giovane centrocampista di categoria come lui.
Nichetti 5 –Zavorra autentica, dovrebbe far girare la palla invece sono gli avversari a far girare lui. Le sue due mezzali si devono sempre aggiustare da sole.
Mastalli (nella foto) 6,5 – Il migliore dei suoi, uno stantuffo dotato di buona qualità nei piedi e mente svelta.
Busatto (83’) sv – Entra per provare il tutto per tutto.
Nunzella 5 – Dovrebbe vedersela in teoria con Mustacchio, in realtà l’esterno avversario non pigia mai la linea di fondo e gioca un po’ più interno così il nostro non ci prova neppure ad incrociarlo lasciando l’ingrato compito a Gega.
Rossi (64’) sv – Il ragazzino va a sostituire il vecchio di rango: la nostra situazione non peggiora di certo
Siafa 5 – Lavoro tanto, soprattutto spalle alla porta, qualche appoggio riuscito ma nel primo tempo nessuna giocata memorabile. Idem dopo il riposo.
Lauzkemis (82’) sv
Gazoul 5,5 – Si muove a capocchia, seguendo un ordine mentale tutto suo, ispirato dalla sua fresca fantasia e per questo non ne fa una giusta.
