Da Alessandria Oggi: “Non devono stupire le cantonate della Normale di Pisa”. Sul sito istituzionale della Scuola Normale Superiore di Pisa è possibile leggere il testo integrale della mozione del Senato Accademico approvata a maggioranza in data 26 marzo 2024. La mia sorpresa (confesso negativa) è stata quella di leggere un testo degno dell’aria fritta di un Consiglio Comunale come quello di Alessandria o di un film come “Amici miei”. L’unico atto concreto è rivolto al Ministero degli Affari Esteri di riconsiderare il “Bando Scientifico 2024” emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologia Italia – Israele. Quando leggo esortazioni come “si chiede” “si auspica” “s’invita” mi vien subito da pensare che chi lo scrive non sappia fare il proprio mestiere e tenti di fare quello di un altro senza saperlo fare. V’è di peggio: il 1° aprile 2024 (il giorno del fatidico Pesce…) sempre sul sito istituzionale della scuola citata, il suo direttore s’è sentito in obbligo di precisare che no, che la Scuola non ha interrotto nessun rapporto, ma auspica… ritiene… Insomma…, il Senato avrebbe deliberato di non deliberare.
Capisco l’imbarazzo di chi a fine mese, non avendo problemi finanziari, si sente in dovere di giustificare il politicamente corretto tra, da un lato, il “collettivo studentesco pro Palestina” e dall’altro il Governo; Governo che è il primo soggetto che impedisce loro di avere problemi finanziari.
Capisco, ma non accetto.
Capisco che si abbiano le mani legate da quando la paranoia degli intellettuali di sinistra ha trasformato le scuole in un consesso democratico dove coloro che dovrebbero essere giudicati (gli studenti) sono diventati giudici dei professori e delle scuole stesse, ma non accetto che la classe accademica abbia perso ogni dignità scendendo più in basso del famoso personaggio cinematografico del ragionier Ugo Fantozzi.
A loro ricordo la differenza tra “homo sapiens” che non è una persona più intelligente degli altri, ma un essere umano consapevole, libero e responsabile delle proprie idee e dei propri atti e “homo habilis” che dovrebbe essere estinto (sempre secondo accademici contemporanei che non ne hanno mai visto uno), ma che invece è rinato soprattutto nell’abilità del lecchino o, peggio, in quella di “Arlecchino servitore di due padroni”. Individualità contro massa ovina. Non a caso Nostro Signore Gesù Cristo si rivolge sempre alle singole persone, mentre il diavolo scacciato dall’indemoniato si nomina “legiones”, cioè massa.