Alessandria (Red) – Domattina alle undici, davanti alla lapide che ricorda il tragico evento in Via Gagliaudo 3, il Comune di Alessandria, insieme all’Istituto delle “Figlie di Maria Ausiliatrice” e alla sezione locale dell’Associazione nazionale Decorati al Valor civile “Nastro Tricolore”, organizza un momento di raccoglimento in ricordo del tremendo, quanto inutile e disumano, bombardamento “alleato” che ha devastato la nostra città. È stata una strage di innocenti compiuta giovedì 5 aprile 1945 giorno di San Vincenzo. Nonostante che la seconda guerra mondiale, per quanto riguarda il fronte italiano fosse ormai praticamente finita, coi tedeschi in ritirata, i bombardamenti americani sugli incolpevoli e inermi civili in Italia (vecchi, donne e bambini) continuarono. La nostra città subì l’ennesimo scempio americano coi quadrimotori che colpirono il centro urbano. Come se non bastasse gli aerei “Pippo” cioè i “caccia di scorta” mitragliarono – facendo un vero e proprio “tiro a segno” – la popolazione per le vie e per le piazze. Fu un inutile massacro che distrusse anche l’asilo di Via Gagliaudo. Il bilancio di morti fu pesantissimo: 160, quasi tutti civili e tra essi quaranta, tra bambini e suore dell’asilo di Via Gagliaudo, situato vicino al Duomo, andarono completamente distrutte 45 abitazioni, oltre mille vani distrutti o resi inabitabili, oltre seicento feriti. Il dolore e la rabbia della gente per questo atto di barbarie totalmente ingiustificato fiaccò ulteriormente il morale della popolazione che era solo in attesa della fine delle ostilità. Tutto ciò mentre, per l’ennesima volta, il Cln si voltò dall’altra parte. Non basta perché noi di Alessandria, qualche anno fa, abbiamo avuto la sfrontatezza d’inaugurare una targa posta sulla facciata del liceo Galilei in cui si commemora un bombardiere americano di quell’aprile del 1945 che per fortuna è stato abbattuto dalla contraerea italiana per la quale non c’è stata nessuna lapide, mentre il consiglio comunale di allora (Giunta di centrodestra con sindaco Cuttica di Revigliasco) ne ha dedicato una al pilota brasiliano che il 26 aprile 1945 sorvolava la città con un aereo pieno di bombe per cui non stava certo facendo del turismo (foto a destra). Roba dell’altro mondo.