Torino – Niente da fare: slitta l’elezione del presidente della Fondazione Crt come era previsto per la giornata di ieri. L’esposto presentato in procura dall’ex segretario generale Andrea Varese (nella foto) ha portato invece ad aprire un fascicolo al momento senza indagati a cura del pool guidato dall’aggiunto Marco Gianoglio. Si indaga sul patto occulto attribuito al consigliere d’indirizzo Corrado Bonadeo, ma soprattutto per capire cosa sia successo nella riunione della sera del 22 aprile quando si è proceduto alle nomine per le società partecipate. Quando cioè, approfittando del fatto che l’allora presidente Fabrizio Palenzona si era scollegato dalla riunione via streaming, erano state decise le nomine per le fiduciarie: alle Ogr il componente del cda Davide Canavesio, con vice Caterina Bima, per la Ream Sgr, Antonello Monti presidente con Bima e Canavesio come vicepresidenti. A Canavesio era andato anche l’ulteriore incarico di vice presidente di Equiter Spa, mentre per la Fondazione Ulaop, onlus che si occupa di genitorialità, era stata indicata Anna Maria Di Mascio. L’esposto di Varese si aggiunge ora a quello dell’ex presidente che dal Mef era stato mandato alla procura di Roma dove i magistrati stanno valutando se sia configurabile il reato di omessa vigilanza. Proprio nella lettera dell’alessandrino Fabrizio Palenzona si legge che “Taluni componenti degli organi sociali hanno cercato di piegare a logiche spartitorie la gestione dell’ente […]. Certo, non mi sarei mai aspettato che addirittura si venissero a prefigurare patti occulti tali da creare una fondazione nella Fondazione, e alterare le dinamiche di funzionamento degli organi sociali stabilite dalla legge e dallo statuto. Né mai mi sarei aspettato di essere attaccato – scrive ancora il Camionista di Pozzolo – per avere portato tali circostanze alla conoscenza del ministero dell’Economia, che esercita la vigilanza sulle fondazioni bancarie. Ho agito, invece, avendo la legalità come stella polare, evitando di insabbiare quanto accaduto come forse molti auspicavano”. A ciò fa seguito la denuncia di Andrea Varese, “dimissionario da segretario generale” il 19 aprile, che ha riepilogato ogni fatto ai magistrati torinesi.