Genova – La sentenza di ieri con cui il Tar della Liguria ha annullato il decreto del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, riporta il perimetro del Parco di Portofino a oltre 5300 ettari, contro i mille cui era stato ridotto, per cui rientrano nel parco le due aree di pregio escluse dal perimetro del “mini-parco”: la collina delle Grazie a Chiavari e la zona della Madonna di Montallegro, diventando facile preda (siamo in Liguria) da appetiti cementificatori. A portare alla sentenza del Tar sono stati due ricorsi contro la riduzione della superficie del parco nazionale presentati rispettivamente da Legambiente, Wwf e Lipu, nel primo, e da Amici del Monte di Portofino e Verdi Ambiente e Società – Vas, nel secondo. Per effetto della sentenza, non soltanto il Parco tornerà al perimetro indicato da Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) del ministero dell’Ambiente, includendo undici Comuni ( Avegno, Camogli, Cicagna, Chiavari, Coreglia, Portofino, Rapallo, Recco, Santa Margherita Ligure, Tribogna e Zoagli), anziché i tre voluti dalla Regione, ma cancella anche il Comitato di gestione provvisoria del parco che era stato pure ridotto, imponendo invece l’insediamento di un organismo composto dai rappresentanti degli undici Comuni. Inoltre saranno cancellate le aree in cui la Regione aveva attenuato i vincoli di tutela, che includevano con la linea litoranea, verso Santa Margherita, o dell’immediato entroterra, coinvolgendo anche la villa di Pier Silvio Berlusconi. Secondo alcuni osservatori la decisione del Tar ora la Liguria ha una prospettiva di sviluppo straordinaria, con un parco nazionale più grande, che porterà crescita e con potenzialità enormi se si pensa al collegamento, naturale, con il parco nazionale delle Cinque Terre.