Torino (Adnkronos) – In Piemonte ci sono le “formiche”, in Calabria e Sicilia le “cicale”. Sapete qual è il popolo più risparmioso d’Italia? Sono gli abitanti di Biella, seguiti da quelli di Vercelli e Asti. Un podio tutto piemontese, dunque, mentre dal lato opposto della classifica ci sono Ragusa (la città dove si risparmia di meno), Crotone e Siracusa. Questo è quanto emerge da un’indagine del Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, che quantifica la propensione al risparmio delle famiglie a livello provinciale.
In realtà, parliamo di capaci di mettere da parte il reddito, e dunque per una visione completa della faccenda bisogna anche considerare livello degli stipendi (qui trovate la classifica delle città con i redditi più alti e bassi) e il costo della vita.
Analizzando la classifica, dunque, emerge che in media gli italiani riescono a risparmiare circa l’8,4% del proprio reddito, con una maggiore propensione al Nord e in particolare in Piemonte (11,1%), Lombardia (10,8%) ed Emilia Romagna (10,1%).
Tendenzialmente, si fatica molto di più ad accumulare soldi al Sud (per una questione di minori entrate) e nelle grandi città (dove il costo della vita è più alto).
Tante realtà del Mezzogiorno si trovano nelle posizioni di fondo – come spiegano dal Centro studi – ma occorre considerare che il reddito familiare al Sud è di circa il 32% inferiore a quello del Centro-Nord, il che si traduce anche in una necessaria maggiore propensione al consumo, in particolare di beni primari. Basti pensare che dal 2014 al 2022 l’incidenza della spesa media mensile per prodotti alimentari nel Sud è passata dal 21,7 al 23,5% sul totale degli acquisti. E questo anche in virtù di una brusca accelerazione dei prezzi di questi beni che, dopo la pandemia, sono cresciuti in misura maggiore nel Mezzogiorno rispetto al complesso del Paese.
La geografia del risparmio conferma le distanze tra il Settentrione e il Meridione, frutto in primo luogo della diversa entità del reddito disponibile. Nelle prime 20 posizioni della classifica provinciale della propensione al risparmio degli italiani ben 19 sono del Nord. con la prima città meridionale (Avellino) al ventesimo posto.
È nella provincia minore che si registra la maggiore propensione al risparmio, così nelle prime dieci posizioni della relativa graduatoria troviamo Biella, Vercelli, Asti, Modena, Varese, Alessandria, Pavia, Novara, Piacenza, Cremona, vale a dire province che nella maggioranza dei casi non superano i 400.000 abitanti.
Bisogna scorrere fino all’undicesimo posto occupato da Genova, per trovare la prima Città metropolitana per propensione a risparmiare, seguita in dodicesima posizione da Milano. La Capitale, invece, si colloca in 60esima posizione, per quanto in recupero di quattro posizioni rispetto al 2019. Ma guardando alla classifica del risparmio delle famiglie in valori assoluti, Milano è in cima, “rincorsa” da Roma e Torino.
A riuscire a mettere da parte un po’ del proprio reddito sono soprattutto i residenti nelle province con una rilevante presenza di nuclei familiari stranieri. In particolare, nelle 48 province che hanno una incidenza di famiglie composte unicamente da stranieri superiore a quella media nazionale, la propensione al risparmio si attesta al 9,1% contro il 7,5% del complesso delle altre province. Tra queste province si segnalano Modena, Cremona e Cuneo che vedono una propensione al risparmio oscillante fra l’11 e il 13%:
Altro target che sembra in grado di accantonare risorse in maniera maggiore rispetto alla media sono i single. Nelle 45 province nelle quali la quota di famiglie monocomponente supera la media nazionale la propensione al risparmio è del 9,1%, contro l’8,1% del dato nazionale.
Non a caso, forse, le tre province salite sul podio per propensione al risparmio hanno tutte una quota di famiglie di single superiore alla media nazionale.
La classifica: la media italiana è 8,4 – in grassetto le città del Nord Ovest
1. Biella 15,4
2. Vercelli 13,8
3. Asti 13, 1
4. Modena 12,6
5. Varese 12,4
6. Alessandria 12,3
7. Pavia 12,1
8. Novara 11,8
9. Piacenza 11,8
10. Cremona 11,6
11. Genova 11,2
12. Milano 11,1
13. Cuneo 11
14. Como 11
15. Lodi 10,9
16. Lecco 10,9
17. Reggio E. 10,9
18. Bologna 10,3
19. Torino 10,3
20. Avellino 10,2
21. Bergamo 10,1
22. Brescia 10,1
23. Sondrio 9,7
24. Ravenna 9,5
25. Potenza 9,5
26. Belluno 9,4
27. Parma 9,3
28. Imperia 9,3
29. Benevento 9,1
30. Mantova 9,1
31. Isernia 9,1
32. Monza 9,1
33. Verbano Cusio Ossola 9,1
34. Savona 8,9
35. L’Aquila 8,7
36. Firenze 8,6
37. Ferrara 8,5
38. Ancona 8,4
39. Verona 8,4
40. Aosta 8,3
41. Lucca 8,3
42. Campobasso 8,3
43. Rimini 8,3
44. La Spezia 8,2
45. Frosinone 8,1
46. Vicenza 8
47. Rovigo 7,9
48. Treviso 7,9
49. Siena 7,8
50. Pistoia 7,7
51. Udine 7,7
52. Padova 7,7
53. Pisa 7,6
54. Forlì Cesena 7,6
55. Trento 7,5
56. Foggia 7,5
57. Vibo Valentia 7,4
58. Arezzo 7,4
59. Macerata 7,4
60. Roma 7,3
61. Gorizia 7,3
62. Venezia 7,3
63. Trieste 7,2
64. Pesaro e Urbino 7,2
65. Massa Carrara 7,2
66. Rieti 7,2
67. Caserta 7,1
68. Bolzano 71,
69. Prato 71,
70. Chieti 7
71. Lecce 6,9
72. Terni 6,8
73. Ascoli Piceno 6,8
74. Pordenone 6,8
75. Salerno 6,8
76. Fermo 6,8
77. Grosseto 6,6
78. Napoli 6,6
79. Matera 6,5
80. Taranto 6,5
81. Cosenza 6,5
82. Perugia 6,4
83. Viterbo 6,3
84. Pescara 6,3
85. Enna 6,3
86. Teramo 6,2
87. Caltanissetta 6,2
88. Reggio Calabria 6,2
89. Agrigento 6,2
90. Bari 6,2
91. Barletta Andria Trani 6,2
92. Latina 6,1
93. Catanzaro 6,1
94. Oristano 6,1
95. Nuoro 6,1
96. Livorno 6,1
97. Brindisi 6
98. Messina 6
99. Sud Sardegna 5,3
100. Palermo 5,2
101. Cagliari 5,2
102. Sassari 5,1
103. Catania 5
104. Trapani 4,7
105. Siracusa 4,6
106. Crotone 4,6
107. Ragusa 4,6