Asti – È stata condannata in tutti i capi di imputazione la madre della ragazzina di sette anni che in casa si divertiva con festini a base di droga mentre la bambina era rinchiusa nella sua cameretta. Spesso, la mattina seguente, la donna era così stordita dalla droga che non riusciva ad accompagnare la bimba a scuola. Così si inventava giustificazioni di ogni tipo: visite mediche fantasma, impegni familiari inesistenti. E se la piccola si ribellava, la puniva: a volte anche spegnendole una sigaretta sul corpo.
Alla donna, la giudice Elisabetta Chinaglia, le ha inflitto un anno e due mesi di reclusione, per le accuse di spaccio e un anno e nove mesi per i maltrattamenti.
Al processo sono stati sentiti molti testimoni. Un vicino di casa ha raccontato dei pianti, sommessi, che alcune notti udiva provenire dall’alloggio adiacente, dalla stanza della piccola e le urla della madre.
Anche il padre è stato sentito in aula. Viveva nello stesso palazzo, in un altro piano. Si era stabilito lì dopo la separazione.