Novi Ligure (AL) – C’era ancora un po’ di speranza per i lavoratori di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, prima che tornasse come una mannaia la cassa integrazione. Il calo della produzione ha messo in evidenza la catastrofica situazione della liquidità, per cui i commissari hanno deciso la Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria) per un totale di 5.200 lavoratori di cui 4.400 a Taranto e il rimanente negli altri stabilimenti. A fine febbraio i lavoratori novesi avevano già terminato un lungo periodo di cassa integrazione durato quasi un anno. L’azienda, premettendo di seguire attentamente questa fase di cambiamento, ha trasmesso ai ministeri del Lavoro, delle Politiche sociali e del Made in Italy la richiesta di Cigs che farà perno su criteri di rotazione del personale in rapporto ai livelli di produzione, allo scopo di ultimare il piano di ripartenza (dicono da Acciaierie d’Italia). Ciò, in vista della riattivazione del secondo altoforno di Taranto che produrrà maggior materia prima.
llva: ancora cassa integrazione
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