Asti – L’allarme delle guardie carcerarie del carcere di Quarto d’Asti preoccupa: i detenuti spadroneggiano e vogliono autogestirsi facendosi beffa delle regole. Il carcere astigiano è ad Alta Sicurezza in quanto è destinato alla reclusione per criminali di spicco: oggi ospita circa 300 persone, per lo più affiliati a organizzazioni malavitose, Cosa Nostra, Camorra, ‘Ndrangheta.
“Da mesi – scrivono i sindacati in una nota diramata ieri – alcuni detenuti non rientrano nelle rispettive celle di appartenenza [come nel caso di un uomo] che si rifiuta di rientrare da tempo immemore, con azioni di protesta e pretese, sbattendo con una bomboletta contro i cancelli 24 ore su 24, tenendo sotto scacco tutto il personale del carcere. Questo comportamento mette a rischio l’ordine e la sicurezza interna dell’istituto, suscitando anche lamentele di altri reclusi per gli schiamazzi reiterati”.
L’ammutinamento durerebbe da sei mesi, aggravato dall’arrivo di un altro recluso, che si è unito alla protesta. A denunciare la situazione sono i rappresentanti del comparto sicurezza: Sappe, Sinappe, Osapp, Uil pa, Uspp, Fns Cisl e Cgil. Nella una nota dei sindacati si legge: “Nonostante le ripetute richieste di trasferimento dei detenuti promotori dell’autogestione, ad oggi non è arrivato nessun segnale dagli uffici dell’amministrazione penitenziaria del Dap e Prap. […] Così i condannati spadroneggiano approfittando della situazione di incertezza. Il personale – dicono i sindacati – è sottoposto a uno stress psicofisico mai registrato prima d’ora, tale da mettere a rischio la salute nonché i diritti soggettivi: quali ferie e riposi settimanali. Sono in forte aumento le assenze per malattia”.
Sotto accusa la carenza di guida da parte dei vertici: “Gli agenti sono completamente abbandonati – si legge ancora nel comunicato sindacale – a se stessi, senza direttive, tanto che sono assenti il comandante titolare e il vice comandante che, da come appreso, sembra non abbiano adottato provvedimenti concreti tali da evitare o alleviare una tale ed assurda condizione, lasciando il grosso problema al personale rimasto. Il comando attuale è stato lasciato a un vice ispettore rimasto solo e senza potere decisionale, con l’inspiegabile assenza di commissari ed altre figure: una mancanza nella linea di comando assolutamente non giustificabile”. Da qui la richiesta di intervento rivolta al prefetto: “La nostra – scrivono i sindacati – è un invito ad adottare provvedimenti concreti e urgenti visto che si tratta di un problema serio, anche in tema di ordine pubblico. A fronte anche del silenzio dell’amministrazione penitenziaria. Vogliamo augurarci – conclude il comunicato – che non avvenga nulla di grave poiché la situazione è davvero preoccupante oltre che pericolosa”.
Achtung! A Quarto d’Asti il carcere è fuori controllo coi detenuti ammutinati
