Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma, mio malgrado, nonostante debba essere in ferie, devo lavorare lo stesso perché in ferie ci vanno i colleghi. E ora mi tocca scrivere su un fatto che nessun giornale e nessun cronista batte ciglio (ma qui da noi, morti Zerbino e Marchiaro, e pensionati altri come la Fossati che salutiamo con affetto) perché di cronisti che le cantano a chi di dovere non ce ne sono più ad eccezione di noi di Alessandria Oggi. Ma veniamo ai fatti. L‘anno scorso la Casa di Riposo De Martini di Lu Monferrato, storico presidio del territorio di proprietà del Comune di Cuccaro-Lu è stata venduta tramite asta giudiziaria (incredibile ma è così) per ordine del Tribunale, a causa di pendenti debiti non pagati. Il Presidio, (24 posti letto in parte convenzionati con l’Asl e con un valore di mercato molto superiore a quello chiesto in asta) è stata venduta come concessione a circa 50.000 euro (avete letto bene e, nella cifra, sarebbero comprese anche le spese di procedura). Crediamo che sarebbe stato meglio pagare i debiti e tenersi la struttura, perché il Comune – cioè i cittadini che pagano – avrebbe risparmiato. Per capire, a noi interessa sapere (essendo liberali e giacobini, quelli cattivi) chi l’ha comprata. Risulta essere tale Carrera 4 Srl di Genova, con fatturati irrisori per anni, senza dipendenti. Ma di colpo, nel 2022, balzava a un fatturato di circa due milioni di euro con un aumento del 10.000% (l’anno prima dell’acquisto) e addirittura un utile superiore al fatturato (?). Ma il fatturato crollava di nuovo nel 2023 e, nel 2024 (follia pura), la società risultava definitivamente chiusa. A questo punto due domande sorgono spontanee: chi ha davvero comprato la Casa di Riposo? Che controlli sono stati fatti dato che con delibera dell’Asl n 105/2024 a firma di Luigi Vercellino (nella foto), è stata definitivamente girata l’autorizzazione al funzionamento dal precedente gestore, il Gabbiano cooperativa di Alessandria, alla Società Carrera 4 srl di Genova? Balza in tutta evidenza il fatto che una struttura che vale almeno 500.000 euro è stata venduta a 50.000 e l’ha comprata una ditta di cui non sa niente, coi conti incomprensibili, senza nessuna credibilità. La cosa puzza. I casi sono due: o siamo vittime di un abbaglio ed esistono a Genova due società con lo stesso nome o, se la società è quella che pensiamo sia (o meglio, non sia), ci chiediamo se può essere titolare di autorizzazioni pubbliche. In sostanza, come mi sussurra il Maligno all’orecchio, tutta la vicenda appare come una manovra finanziaria per non pagare i creditori e regalare la struttura a chi? Non si sa. Ma io non ci credo.
E io pago