Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e anche stavolta devo occuparmi di una vicenda torbida, tipicamente mandrogna. La domanda è: “Chi sta vendendo di nascosto le azioni di Alegas e di Amag Reti Gas?”. Bocche cucite. Nessuno sa nulla, ma qualcuno sa (o forse tutti). Amag è ancora proprietaria del 20% di Alegas e del 100% di Amag Reti Gas che resta l’ultimo “gioiello di famiglia” essendo proprietaria, a sua volta, di tutta la rete del gas della città di Alessandria (valore superiore ai 50 milioni di euro). Voci attendibili affermano che sono in corso trattative riservatissime in barba alla trasparenza e alla democrazia. Trasparenza e democrazia che dovrebbero prevedere il coinvolgimento del Consiglio Comunale (o almeno della Giunta) di tutti i soci pubblici del gruppo Amag. Chi sta trattando la vendita? Su mandato di chi? Alegas, ancorché ormai in salde mani private, rappresenta ancora l’ultima possibilità di trattare i cittadini di Alessandria non come numeri, ma come vere persone o vere famiglie, tante delle quali faticano a pagare le bollette di casa (ricordiamoci che Alegas detiene ancora gran parte del mercato cittadino di commercializzazione del gas). Amag Reti gas rappresenta l’ultimo patrimonio pubblico di valore in mano al Comune di Alessandria e secondo le leggi vigenti deve passare di proprietà del soggetto che di volta in volta vince la gara pubblica del servizio. Cosa significa allora vendere le azioni di Amag Reti gas? Significa avvantaggiare anticipatamente uno dei concorrenti alla gara della rete che il Comune arbitrariamente continua a non bandire (e ora capiamo il perché). Ma la vera domanda da farsi non è chi sta vendendo, ma chi sta comprando?
E io pago.