Genova (Caracas) – A “Genova-Caracas” non han più voglia nemmeno di fare gli autisti dei bus. Lo dice a chiare lettere la stessa Amt che riporta un allarme dei sindacati: “Nessuno vuole più fare l’autista, a Genova ne manca il 30%”. Ma a Zena-Caracas quando i conti non quadrano fanno una bella manifestazione con tanto di sciopero alla maniera dei camalli, per cui oggi c’è stato un bel presidio sotto la prefettura per chiedere il rinnovo del contratto nazionale: “Potere d’acquisto bassissimo e condizioni pessime, così il trasporto pubblico è destinato a morire”. Ma Genova non è l’Eden, perché il contratto è uguale in tutt’Italia, mentre nella Superba-Genova-Caracas non va bene. Risultato? Semplice: sempre meno autisti, sempre più difficoltà a garantire il servizio: o si mettono più “palanche” o noi incrociamo le braccia. E i sindacati degli autoferrotranvieri lanciano chiaro l’allarme durante lo sciopero nazionale di otto ore con adesione vicina al 100%, secondo i primi dati comunicati dalle segreterie. Il ritornello è sempre lo stesso: scioperiamo per l’adeguamento salariale, il miglioramento dell’orario di lavoro e più sicurezza. Non c’è niente da fare: a “Genova-Caracas” non si sono ancora resi conto che se non si lavora non si va da nessuna parte. Ma ormai non c’è più tempo.