Torino – Questi qua vogliono la Palestina libera dal fiume Giordano fino al mare. Praticamente Israele deve scomparire. È stato il solito contestatore al megafono a gridarlo, e via, tutti dietro. Erano qualche centinaio i manifestanti e disobbedienti protagonisti del solito spettacolo che in Italia si ripete sempre uguale dal 1968 ad oggi. Ieri sera la manifestazione Pro Palestina è andata in scena tra le vie del centro nonostante la prescrizione della Questura che si svolgesse in una data diversa dall’anniversario del 7 ottobre e in maniera statica. I manifestanti si sono radunati alle 20 in piazza Castello, dove sono confluiti anche i due spezzoni degli studenti delle scuole superiori partiti da piazza Arbarello e gli universitari dal Campus Einaudi. Molti si sono poi mossi in corteo imboccando via Po, lanciando petardi contro la polizia. A volere la manifestazione è stato il sedicente coordinamento “Torino per Gaza” e l’Intifada studentesca insieme a qualche collettivo studentesco e gli antagonisti. Insomma, sempre loro. Presenti anche esponenti della società civile, realtà politiche come Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, sigle sindacali di Cub e USB. C’erano anche famiglie e bimbi con la bandiera palestinese in mano. Tre feriti tra i poliziotti.
Mille in corteo pro Palestina nonostante il divieto della Questura
