Asti – Avevano accumulato illegalmente una ricchezza quantificabile in oltre un milione di euro fra un bar tabacchi, sette immobili, quote di partecipazioni di una società, una ditta, automobili e 32 rapporti finanziari. Tutto questo capitale era parte del “tesoro” della famiglia di Emanuele Lo Porto, sequestrato dalla Direzione Investigativa Antimafia e dal comando provinciale dei Carabinieri di Asti. Lo Porto era stato arrestato un anno fa a Rocca d’Arazzo dopo un periodo di latitanza, in quanto condannato a seguito di inchieste per gravi reati di usura, estorsione e tentato omicidio e per aver intrattenuto contatti con soggetti legati al mondo della criminalità di stampo mafioso. Si parla di ‘Ndrangheta presente nel territorio astigiano e torinese. Tra ciò che è stato sequestrato nelle scorse settimane su ordine del Tribunale di Torino e su proposta del direttore della Dia ci sono le quote aziendali di una ditta che si occupa del recupero di materiali ferrosi, un’attività di autodemolizione, un appartamento nel centro di Asti e dei terreni nelle vicinanze, vari conti correnti e cassette di sicurezza.
Sequestrati immobili, aziende e contanti per oltre un milione di euro a Emanuele Lo Porto
