Genova (Giovanni Bruzzone) – Mi dispiace davvero ma, essendo la mia famiglia genovese da più generazioni, mi piange il cuore vedere la mia città ridotta a un paesone di circa 400.000 abitanti: per lo più pensionati, disoccupati, cassintegrati. A Genova non funziona più niente e non c’è futuro. L’ultima è l’annunciato sciopero di due mesi del teatro Carlo Felice. Sì, avete capito bene: due mesi. Lo Snater (il sindacato dei teatri) annuncia la mobilitazione. A rischio la prima della Lucia di Lammermoor di Donizetti prevista per venerdì 15 grazie a uno sciopero che è il primo di una serie di scioperi che si protrarranno fino al 31 dicembre. Nel mirino non c’è la gestione del Teatro Lirico, ma la bozza della legge Finanziaria 2025 che, secondo lo Snater, comprende due articoli che minacciano seriamente la sopravvivenza delle Fondazioni Lirico Sinfoniche alle quali non è più consentito assumere a tempo indeterminato per una spesa del personale non superiore al 75% di quella relativa al personale cessato l’anno precedente. In mano allo Snater c’è quindi una teorica possibilità di paralizzare a più riprese la produzione del Carlo Felice. Le modalità degli scioperi saranno però decise in corso d’opera. È certo che si comincerà con la Lucia di Lammermoor.