Torino – R.P., un muratore che ha lavorato tutta la vita come manutentore all’ospedale Le Molinette, andato in pensione nel 2007, ha scoperto il cancro nel 2017. La famiglia ha chiesto danni per un milione di euro, mentre i periti del Tribunale hanno accertato che l’uomo è stato esposto all’amianto 173 volte. Aveva smontato tettoie, alzato muri, riparato soffitti e messo le mani tra tubi ed impianti. La diagnosi dei medici ha confermato il tumore da mesotelioma. L’ex muratore è morto, all’età di 80 anni, ad agosto del 2021. Il suo decesso ha dato il via a una schermaglia legale, tra i familiari e la Città della Salute, per il riconoscimento del danno subito, tra lettere e diffide. L’ultimo atto è la citazione a giudizio, per dirimere la questione davanti al giudice: la prima udienza sarà il 31 marzo 2025. Anche l’Inail aveva riconosciuto la malattia professionale prima, e poi, alla sua morte, il diritto a ottenere il rimborso del funerale e una rendita patrimoniale alla figlia e alla moglie. Ma la Città della Salute ha opposto una silenziosa resistenza, fornendo una sola iniziale risposta: nulla era dovuto, perché l’esposizione era solo presunta, e la presenza di amianto non così massiccia.