Genova – Il calvario di Samuele è iniziato appena è venuto al mondo il 12 dicembre al policlinico San Martino dove la madre ha affrontato un parto drammatico, quindi il neonato è stato trasferito d’urgenza al Gaslini nel tentativo di salvarlo ma la sua breve vita si è spenta alla vigilia del Natale. Dodici giorni di vita senza riprendere conoscenza nonostante tutti gli sforzi dei bravi sanitari della clinica Gaslini. I genitori hanno sporto querela contro quelli del San Martino e la Procura ha aperto un fascicolo che riguarda due medici e due infermieri. C’è la convinzione che la tragedia si potesse evitare se al policlinico San Martino, dove è nato Samuele, si fosse operato diversamente. L’autopsia di oggi metterà in luce le vere cause del decesso anche per stabilire con precisione le eventuali responsabilità penali dei sanitari. Per ora sono tutti accusati di omicidio colposo: sono due dirigenti medici della clinica ostetrica e ginecologica di San Martino, Laura Gabbi e Salvatore Felis, e due ostetriche, Elena Fiasella e Francesca Calanni Fraccono. Tra questi il dottor Salvatore Felis nel 2008 era già stato condannato per la morte di un neonato durante un altrettanto drammatico parto, ma in appello era scattata la prescrizione. Mentre nel 2015 il tribunale di Genova lo ha ritenuto responsabile di aver negato l’ecografia a due ragazze che avevano assunto la pillola abortiva (il medico si è dichiarato obiettore di coscienza). Sentenza poi passata in giudicato, con la Cassazione che ha riconosciuto il reato di omissione di atti di ufficio. In questo caso, Felis ha prima visitato la donna e poi firmato la fine del turno. Il suo legale Massimo Boggio, precisa dunque che “il mio assistito non era più in turno dalle 14, mentre il travaglio è iniziato a sera inoltrata, e quindi non ha alcuna responsabilità”.
Neonato muore dopo 12 giorni di agonia e i genitori querelano: “Negato il parto cesareo”, indagati due medici e due ostetriche
