di Andrea Guenna – Nell’articolo di primo piano pubblicato martedì (https://www.alessandriaoggi.info/sito/2025/01/07/per-il-ministero-della-salute-priano-e-riboldi-non-sarebbero-in-grado-di-gestire-la-sanita-piemontese/), si legge che il Ministero della Salute “ha bacchettato la Sanità Piemontese per un disavanzo che al 31 dicembre è di oltre 300 milioni di euro. Per forza, acquistando marchingegni infernali che nessuno sa usare o fornendo un migliaio di defibrillatori ai rifugi alpini (?), per una spesa complessiva di circa 5 milioncini di euro, non si risolve niente. Ma, al di là delle cifre, a destare preoccupazione è il richiamo dei tecnici romani (che i romani diano lezioni di pubblica amministrazione ai piemontesi è il colmo!) nei confronti della Regione a “una riflessione in merito alla gestione strutturale del servizio sanitario. Insieme a una tabella in cui si legge che il Piemonte riporta la performance peggiore fra le regioni a statuto ordinario, i numeri arrivano dal rapporto sul monitoraggio della spesa sanitaria e fotografano una situazione che è stata in parte corretta grazie a un’iniezione di soldi per un tesoretto di 194 milioni, tecnicamente la gestione sanitaria accentrata, che ha in capo una quota del fondo sanitario, fa acqua da tutte le parti”. L’assessore regionale Federico Riboldi a questo proposito ci chiede di rettificare scrivendoci: “È ovvio che i dati non si riferiscono alla mia gestione”. Ne prendiamo atto e pubblichiamo quanto l’assessore Federico Riboldi ci scrive.