Susa (TO) – Si tratta di 2.000 metri quadrati acquistati nel 2012 in modo collettivo dagli oppositori alla nuova linea dell’Alta velocità Torino-Lione. L’area interessata si trova a San Giuliano in frazione di Susa e i proprietari a tutt’oggi sono ben. I primi erano stati convocati a ottobre dopo aver ricevuto un decreto di esproprio nel gennaio 2023, così come prevede la normativa, con un indennizzo economico. A giugno erano state inviate le raccomandate. Da ottobre del 2024 si sono susseguite le convocazioni con i proprietari chiamati a recarsi sulla propria particella insieme ai tecnici Telt e formalizzare la procedura. I No Tav da sempre sostengono che il terreno non è necessario per l’opera, e sono due i gruppi di proprietari che hanno presentato in merito due denunce in Procura. E mentre si organizza un nuovo presidio, Telt (il Tunnel Euralpin Lyon Turin), che ha confermato la legittimità delle procedure, ha anche dichiarato concluso con l’8 gennaio 2025 l’esproprio del terreno. Gli espropri di Telt, i primi della piana di Susa, sono un caso unico in Italia: 1.080 persone sono proprietarie di un’unica particella di 2.000 metri quadrati acquistati nel 2012 in modo collettivo dagli oppositori alla nuova linea dell’Alta velocità Torino-Lione. Con l’obiettivo di rallentare la procedura. Qualcuno pensa che dare corso all’esproprio non sarà così facile.
Tav, lo strano caso del terreno con 1080 proprietari: esproprio finito?
