Roma – In Cassazione, al processo che vedeva imputati l’ex assessore regionale di centrodestra Roberto Rosso, accusato – insieme a due presunti faccendieri che rispondono dello stesso reato in concorso – di voto di scambio politico mafioso in relazione alle elezioni regionali del 2019, è stata annullata con rinvio a un nuovo processo d’Appello la condanna a 4 anni e 4 mesi che era maturata a Torino in primo e secondo grado. In attesa delle motivazioni che saranno depositate entro 90 giorni si può immaginare – con il beneficio della prudenza – che essendo state annullate (sempre con rinvio) tutte e tre le posizioni che coinvolgevano Rosso e i suoi presunti complici, la Cassazione abbia immaginato un vizio di motivazione a proposito della consapevolezza di Rosso che i due signori che pagò in cambio di appoggio elettorale, fossero dei mafiosi. L’inchiesta su Rosso aveva messo nel mirino la ‘Ndrina Bonavota radicata a Carmagnola e nella cintura sud di Torino con proiezioni anche a Moncalieri. Rosso era stato arrestato all’alba del 20 dicembre 2019 dagli investigatori del Gico della guardia di Finanza. Ora dovrà tornare in corte d’ Appello per un nuovo processo.
La Cassazione annulla la condanna di Roberto Rosso ex assessore regionale di Forza Italia
