Torino – Ormai i ritardi dei treni sono cronici: solo trentadue treni su 70 (meno della metà) sono in orario. Tutto ciò mentre all’assemblea convocata dalla Cgil e da altre sette sigle dell’associazionismo (Legambiente, Federconsumatori, Udu, Fridays for future, Arci, Libera, Comis) si sta ragionando su una nuova battaglia per il trasporto locale: quella delle cause legali ai gestori dei servizi per ritardi e soppressioni, a cominciare da Trenitalia. Il disagio no prenderebbe le mosse da episodi isolati, per un guasto o un inconveniente sulla linea, ma proprio da problemi strutturali, testimoniati dai dati ufficiali dei ritardi e delle soppressioni. Nell’assemblea d ieri a Torino, i sindacati, con in testa la CGIL, stanno lavorando assieme alle varie associazioni di pendolari per costruire una vertenza e quindi un’azione sindacale che punti ad avere dei risultati. Dopo quella di ieri si terranno altre tre assemblee, ad Asti e Alessandria il 15 marzo, nel quadrante Biella-Novara-Vercelli-Vco il 9 aprile, a Cuneo il 5 maggio.
Disastro ferrovie: i pendolari chiedono i danni e preparano vertenze sindacali
