Novi Ligure (AL) – Nella città più sfigata della provincia di Alessandria i “lavoratori” di Acos – la nota “multiservizi-stipendificio-colabrodo” – hanno diramato un comunicato contro la delibera di Egato 6 (Ente di Governo dell’ambito territoriale ottimale) che tende a regolarizzare la situazione gestionale delle concessioni idriche nell’ambito di sua competenza per i Comuni di Alessandria, Novi Ligure, Tortona, Belforte Monferrato, Bosio, Casaleggio Boiro, Casalnoceto, Fresonara, Lerma, Montaldeo, Mornese, Sardigliano, Tagliolo Monferrato, Villalvernia e Volpeglino. Per il Pnrr infatti il contributo riguarda solo gli enti pubblici, ma Alessandria e Novi sono soci di azienda privata (Iren) e non possono accedere al Pnrr. Queste sono le regole, poi se a qualcuno non vanno bene sarà un problema suo. Ma chi sono questi “lavoratori Acos”? Secondo il Maligno (ma io non gli credo) il solito gruppetto di privilegiati raccomandati, si dice capitanati dal Segretario del Pd di Novi Daniele Mascia (nella foto a lato). Infatti la firma del comunicato non è a nome delle sigle sindacali (?). E ora come la mettiamo? Cosa ne penseranno i sindacati? In questo comunicato, che i sindacati non hanno condiviso, si legge che le concessioni sono valide fino al 2034, ma Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), un’autorità amministrativa indipendente della Repubblica Italiana che ha la funzione di favorire lo sviluppo di mercati concorrenziali nelle filiere elettriche, del gas naturale, dell’acqua potabile, teleriscaldamento e teleraffrescamento, smaltimento dei rifiuti, dice l’opposto e le ritiene scadute al 31/12/2022. Chi avrà ragione? Arera o i dipendenti della “multiservizi-stipendificio-colabrodo” che spesso hanno auto aziendali e parecchi benefits?
E i sindacati dove sono, si nascondono?
Non c’è niente da fare: “Sèmu a Noeuve”.
Sindacati e dipendenti Acos di Novi in rotta di collisione
