Asti – Il problema è serio: su una popolazione provinciale di 207.000 abitanti, secondo le stime di Banca D’Italia, sono attivi oltre 100.000 finanziamenti e almeno 18.000 di questi corrono il rischio di non essere pagati. Un astigiano su due è costretto a chiedere proroghe o nuove linee di credito per pagare debiti vecchi. Per Federcontribuenti almeno il 70% delle persone che hanno contratto un finanziamento, fanno fatica a pagarlo. Per farla breve, i dati dell’Istat dicono che con lo 0,7% di indice di sofferenza la provincia di Asti è quella con più difficoltà in Piemonte dove la media regionale è dello 0,4%. Non basta, perché se nel 2021 l’importo medio richiesto era di 12.000 euro, tre anni dopo sono cresciuti sia l’importo che la durata. Cambiano anche i motivi della richiesta. Aumenta la domanda di consolidamento (chiedere un prestito per saldare quello vecchio) che passa dal 23,81% al 26,11%. Cambia anche l’età delle persone indebitate: da 43 a 45 anni. Le cause sono molte: chi ha perso tutto con la pandemia, chi è stato licenziato, chi ha divorziato rimanendo intestatario del mutuo, chi si è ammalato e non ha più potuto lavorare. Risultato è che dopo il mancato pagamento della terza rata del finanziamento la banca mette all’asta l’immobile preso in garanzia, e le banche si stanno trasformando società immobiliari. La provincia di Asti non passa un buon momento.
Gli astigiani sono sempre più indebitati
