Genova – La situazione emersa nei giorni scorsi dall’analisi congiunturale del 2024 presentata dal presidente di Confindustria Genova Umberto Risso (nella foto) è certo incoraggiante. Ora però arrivano altri indicatori a confermare non solo che l’anno appena concluso non è certo stato dei più brillanti, che anche il 2025 e il 2026 saranno complessi. Parola di Svimez, l’associazione che promuove lo studio delle condizioni economiche del Mezzogiorno, ma allarga la sua indagine a tutte le regioni d’Italia. A dare una mano alla Liguria, in questo breve arco di tempo resta il Pnrr. Massima dovrà quindi essere l’attenzione a come questi fondi verranno effettivamente spesi entro la fine del 2026, che è il limite temporale entro cui impegnare le risorse. Svimez ricorda che fra le regioni italiane a più bassa crescita ce ne sono anche due del Nord, Liguria e Valle d’Aosta. I dati indicano la Liguria come una delle ultime regioni sul fronte della crescitadel Pil. Anche alla voce “crescita occupazionale” la Liguria si trova in fondo alla classifica delle regioni. Nell’elenco di quelle “a crescita nulla o fra le più basse”. Ma il dato che più desta preoccupazione è quello del calo dell’export, soprattutto per una regione a forte vocazione di esportazioni per le produzioni e il suo mercato tipico di un territorio piccolo e affacciato sulla costa che dall’interscambio con gli altri Paesi può trovare la sua forza. Emerge come nell’ultimo anno utile per mettere a terra le risorse del Pnrr, l’intensità della crescita risulta modesta.
La Liguria è al capolinea?
