Milano – Gli Agenti della Squadra Mobile di Milano hanno tratto in arresto Raffaele Mascia di 21 anni, figlio del titolare della panetteria di Piazzale Gambara dove nel pomeriggio di sabato 15 febbraio c’è stata una sparatoria costata la vita a Ivan Disar e che ha lasciato ferito Pavel K. 26 anni (https://www.alessandriaoggi.info/sito/2025/02/16/sparatoria-a-milano-un-morto-e-un-ferito-grave/). Il giovane è stato rintracciato ieri sera in Piazza Venino, di fronte al commissariato di Porta Genova, mentre stava per costituirsi. Deve rispondere di omicidio e tentato omicidio aggravati dai futili motivi, nonché di porto abusivo d’arma. La pistola non è ancora stata ritrovata. Mascia non è stato ancora interrogato ma, sentito dagli investigatori, non ha negato. Determinante la testimonianza della donna moldava di 49 anni e da quella del padre, Matteo Mascia, che però al momento dell’agguato era nel retro del locale. Quello non è chiaro è il movente, anche se gli investigatori ipotizzano che alla base dell’agguato ci sia una lite per motivi banali. Mascia ha esploso sei colpi di pistola. Alcuni hanno trafitto l’addome di Ivan, che sembra essere stato il vero obiettivo dell’aggressione. Secondo una prima ricostruzione dei fatti sabato pomeriggio i due ucraini – entrambi autotrasportatori con piccoli precedenti – entrano nel panificio dove trascorrono quasi un’ora, prima della sparatoria. Sono di casa perché conoscono il proprietario. Hanno trascorso del tempo chiacchierando, mangiando e bevendo. A un certo punto sono raggiunti da una donna. Con loro, come dirà la donna, c’è anche un ragazzo. È lui che, a un certo punto, va a prendere la pistola e spara. Poi fugge dal retro mentre lei esce a chiedere aiuto e, spaventata, scappa e va in Questura a raccontare tutto.
Foto: La Presse