Alessandria – Il Nord-Ovest – quello che ha fatto l’Italia – si stringe a coorte e crea un patto del Nord-Ovest per la Sanità. Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia stanno pensando di uniformare la rete per abbattere le mobilità passiva dei pazienti, che pesano sulle casse degli enti per decine di milioni di euro. Basti pensare che il Piemonte paga circa 200 milioni all’anno alla vicina Lombardia per curare i pazienti. Così come la Liguria ne da 80 al Piemonte. Le quattro regioni affronterebbero insieme anche la sfida dell’intelligenza artificiale e la nuova formazione dei dirigenti sanitari. L’idea parte proprio dal Piemonte, per bocca dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, in occasione del convegno Cernobbio School organizzato da Motore Sanità a Villa Erba, che si è concluso ieri. Per quanto riguarda la mobilità passiva, a livello assoluto, sono le aree del confine est a soffrire di più (Novara, Alessandria e Vco). Non trascurabile appare poi la mobilità verso la Francia, specie lungo l’asse della Val Susa. Sul fronte della mobilità attiva, vale a dire della capacità del Piemonte di far arrivare pazienti da fuori regione, Torino si conferma un grande polo di attrazione col 30% del totale.
Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta lavorano a una rete unica della Sanità
