Tiglieto (GE) – La badia di Tiglieto sede dei frati Cistercensu e magione dei Cavalieri Templari non deve diventare un resort. Per salvare l’abbazia cistercense più antica d’Italia di proprietà della famiglia Salvago Raggi messa in vendita e affidata all’agenzia per immobili di lusso Lionard, i piccoli Comuni delle valli con una mozione — già approvata all’unanimità dai comuni di Rossiglione e Masone, presentata a Campo Ligure, programmata a Urbe il 22 aprile — si chiede che il complesso sia acquistato da una cordata con Regione e Città metropolitana in testa.Il complesso, fino al 2013, era gestito dalla comunità dei monaci cistercensi e frequentato dai Cavalieri Tempari del Sovrano Militare Ordine del Tempio (quello vero). Nel 2022, alla morte della proprietaria, la marchesa e scrittrice Camilla Salvago Raggi, c’è stato il passaggio di proprietà agli eredi. La pubblicazione dell’annuncio di vendita ha fatto inorridire e scendere in campo lo storico dell’arte Giacomo Montanari insieme alla collega Anna Maria Dagnino e all’antropologo Paolo Giardelli. Ora la mobilitazione vede in prima linea il territorio: “Il nostro è un appello il più possibile unitario — ha dichiarato a La Repbblica Michelangelo Pesce, ex sindaco di Tiglieto che della mozione è l’ispiratore — l’obiettivo è mettere gli enti davanti alle loro responsabilità. Si tratta del primo insediamento cistercense in Italia, fondato nel 1120: rimasto intatto quando i Raggi subentrarono nella proprietà ai monaci. La badia, fino alla prima metà del ventesimo secolo, coincideva con il paese di Tiglieto: un insediamento urbanistico dove Comune, parrocchia, scuole, ville dei padroni e case dei contadini erano dentro le mura dell’antica abbazia”. Legacoop Liguria aveva lanciato una raccolta fondi. Sulla questione interviene Katia Piccardo, ex presidente del consiglio dell’Unione dei Comuni di Valle Stura e Orba che porterà questa istanza del territorio con gli assessorati di Cultura e Turismo.