Acqui Terme (AL) – Il Tribunale di Milano ha respinto la richiesta di risarcimento danni presentata da don Giacomo Rovera (nella foto), ex economo del Seminario della Diocesi di Acqui Terme mancato nel 2022, relativa a un servizio televisivo trasmesso nell’ottobre 2016 dalla trasmissione di Italia 1 “Le Iene” per cui il sacerdote lamentava di essere stato rappresentato nel servizio – a suo dire – in maniera non corrispondente al vero, come uno dei soggetti che aveva contribuito a determinare un debito per la Diocesi di Acqui Terme di circa 4 milioni di euro con operazioni anti-economiche. Tra queste si contestava al prete l’affitto a canoni irrisori di una casa religiosa sulla riviera ligure poi trasformata in resort, caso che era finito anche all’attenzione del Vaticano. A distanza di nove anni da quei fatti, il Tribunale ha stabilito che nelle rispettive interviste, Garrone e Sassi, professionisti incaricati dall’allora vescovo di Acqui Terme di stabilire i motivi del debito, “hanno riferito in termini imparziali e asciutti i risultati dei loro accertamenti” e si sono astenuti “da commenti personali e offensivi nei confronti di don Giacomo Rovera”. E che il servizio delle Iene ha rispettato i canoni del diritto di cronaca. In sostanza: la diocesi di Acqui (sempre Acqui, solo Acqui) avrebbe un buco milionario.
Don Rovera capro espiatorio per i debiti milionari della diocesi di Acqui Terme
