Genova – L’inchiesta sui biglietti gratuiti dei traghetti Tirrenia e Moby offerti a ufficiali di Capitaneria, funzionari di questure e prefetture, forze dell’ordine e a due magistrati, oggi fa registrare i primi due interrogatori preventivi dei 13 indagati per i quali sono state chieste misure cautelari (due arresti domiciliari e 11 interdizioni). L’inchiesta nasce dalla contestazione per frode e falso contestata al gruppo Cin per la mancata messa a norma di componenti dei motori che non garantivano così gli standard ambientali. Da lì le indagini si sono allargate arrivando a una quarantina di indagati, alti rappresentanti di Stato, che avrebbero beneficiato di biglietti gratuiti o scontati. Tra questi anche due magistrati attualmente sostituti procuratori generali, Ezio Castaldi e Cristina Camaiori. L’inchiesta ipotizza la frode in pubbliche forniture e il falso. Per la procura, tre dei traghetti Cin erano privi dei requisiti per le emissioni dei fumi. Sarebbero state alterate le certificazioni, sui motori e sui ricambi. I reati contestati riguardano il contratto fra la società e il Ministero dei Trasporti per la linea Genova – Porto Torres, per la quale la compagnia percepisce risorse pubbliche.
“Scandalo Traghetti”: i magistrati indagati negano di aver favorito l’armatore
