Asti – Dopo la vicenda di Ilaria Salis, oggi eurodeputata, nota per essere stata arrestata nel febbraio 2023 a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti neonazisti. Alle elezioni europee del 2024 in Italia, Salis è candidata nelle circoscrizioni nord-occidentale e insulare tra le file di Alleanza Verdi e Sinistra, risultando eletta e ottenendo quindi la liberazione e l’immunità parlamentare. IL caso di Salis avrebbe messo in luce il fatto che le carceri di alta sicurezza dell’Ungheria non garantiscono i diritti fondamentali dei detenuti. Per questo motivo Muhammad Naveed, il pakistano trentenne arrestato lo scorso febbraio dalla Squadra Mobile con l’accusa di essere un trafficante internazionale di migranti, dovrà restare in Italia e non potrà essere consegnato alle autorità ungheresi. Così ha deciso la Corte d’Appello di Torino respingendo l’esecuzione del mandato di arresto internazionale europeo, accogliendo le istanze del suo legale, Jacopo Evangelista. Resterà comunque in carcere perché è accusato del tentato omicidio di un connazionale, un migrante in cerca di un passaggio per raggiungere la Spagna, gettato la notte del 24 novembre scorso dal balcone di un palazzo di Via Guttuari 18, nel corso di un sequestro di persona a scopo estorsivo. La decisione dei giudici torinesi è dovuta al fatto che le carceri ungheresi non rispetterebbero le condizioni di umanità. Il Pakistano arrestato ad Asti era ricercato dalle autorità ungheresi ma i giudici della Corte d’Appello hanno respinto la richiesta di estradizione facendo anche riferimento alle osservazioni sollevate dal Consiglio d’Europa a proposito del trattamento dei detenuti e abuso fisico e verbale da parte del personale di custodia con manifestazioni di violenza fisica verso i detenuti e atteggiamenti razzisti nei confronti di soggetti stranieri. Resta tuttavia il sospetto che l’uomo faccia parte di un’organizzazione internazionale che gestisce il traffico di esseri umani attraverso la tratta balcanica. Una rete criminale diffusa tra l’Asia e l’Europa che lucra sul flusso di migranti. Anche ricorrendo alla violenza. Come la vicenda avvenuta ad Asti, smascherata dalla polizia. Vittima un giovane di origine pakistana, Hammad, di passaggio in Italia, attirato in una trappola con la promessa di aiutarlo a raggiungere la sua destinazione. Ospitato nell’alloggio di Via Guttuari (https://www.alessandriaoggi.info/sito/2025/03/14/ha-reagito-ai-rapinatori-che-lhanno-gettato-dal-terzo-piano-ma-e-sopravvissuto-e-ha-raccontato-tutto/), è stato aggredito nella notte e ricattato da Muhammad Naveed e da un complice che lo hanno minacciato di gettarlo dalla finestra se non avese consegnato loro 15.000 euro. A rifiuto da parte del pakistano lo hanno preso per le gambe, messo a testa in giù e lanciato dal terzo piano. Sul posto un’ambulanza del 118 che lo ha trasportato all’ospedale di Asti, ricoverato in coma e con le ossa spezzate, rimasto per giorni incosciente.