Alessandria (Tino Balduzzi) – Ieri il Ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha pubblicamente dichiarato che non si farà più il deposito nazionale di scorie nucleari. Poteva finire in cinque località in Provincia di Alessandria su un totale di 51. Ha poi aggiunto che per le scorie nucleari italiane saranno utilizzati i depositi esistenti. E questo riguarda anche le scorie ad alta intensità che entro il 2025 dovrebbero rientrare da Francia e Gran Bretagna.
Con la decisione del ministro, apparentemente le cose peggiorano molto per l’attuale deposito di Bosco Marengo e migliorano un po’ per le altre quattro localizzazioni. Ma solo apparentemente perché i cinque siti sono tutti sulla stessa grande falda acquifera, larga 50 km e profonda 1500 metri, della cui esistenza si sa solo dal 2009, perché un’eventuale dispersione (da incidente o da attacco militare) nel tempo la inquinerebbe interamente.
Quindi non cambia molto per gli enti locali e i comitati che in provincia di Alessandria si battono contro l’inquinamento da rifiuti radioattivi.
Di questo aumentato pericolo si parlerà ad Alessandria questa sera, 7 maggio alle 21, alla Casa di Quartiere in via Verona 116.
Scorie Nucleari: cancellato il deposito unico nazionale, ma per la Provincia di Alessandria potrebbe essere peggio
