Alessandria – Ieri in Tribunale Makka Sulaev, la studentessa cecena di 19 anni residente a Nizza Monferrato, accusata di aver ucciso il primo marzo del 2024 con due coltellate il padre Akyhad per difendere la madre aggredita in cucina nel corso di una violenta lite in famiglia, è stata condannata a nove anni e quattro mesi di reclusione per omicidio, escludendo la premeditazione. I giudici tuttavia hanno accettato di attenuare la misura cautelare che non sarà più agli arresti domiciliari ma con la firma in caserma. Dal processo è emerso che dopo la fuga dalla Cecenia in famiglia era cambiato qualcosa col padre divenuto un uomo violento, minaccioso, corpulento, esperto di arti marziali.