Asti – Venerdì s’è concluso il processo dei “Rolex” celebrato a porte chiuse in rito abbreviato: tutti gli imputati sono stati condannati amche se per alcuni sono arrivate assoluzioni per singoli capi di imputazione.
A giudizio:
- Pieralberto Brignolo condannato a 4 anni e 8 mesi;
- Giovanni Corrao che ha patteggiato un anno e 2 mesi.
- Alex Lafleur condannato a 2 anni e 4 mesi;
- Euclide Massa condannato a 3 anni;
- Emiliano Vertechi condannato ad 1 anno e mezzo e assolto da un’accusa di riciclaggio;
- Franco Vessoso condannato ad 1 anno e 8 mesi.
Tutto è partito da un’indagine avviata dai Carabinieri di Asti su Pieralberto Brignolo, noto rivenditore di orologi di lusso. È lui il principale imputato accusato di una lunga serie di acquisizioni e intermediazioni di orologi (e anche di un diamante da 35.000 euro) che rappresentavano il bottino di furti o truffe in casa.
Corrao, orafo di Valenza, era accusato di aver acquistato da Brignolo il diamante Tiffany montato su un anello al prezzo di 19.000 euro contro i 35.000 del suo valore. Sapendo, dice il capo di accusa, che era frutto di un furto. A venderglielo era stato Vessoso che era imputato, insieme a Lafleur e Massa di canalizzare verso Brignolo la vendita degli orologi provento di frutto e truffe agli anziani. Diversa la posizione di Vertechi accusato di aver modificato un finto Rolex sostituendone parti interne per farlo passare per originale.