Roma – Così ha deciso la Corte dei Conti sezione d’appello di Roma, ribaltando la sentenza della Sezione Regionale per il Piemonte che aveva invece condannato la ex presidente della Provincia Rita Rossa e la ex prefetta Romilda Tafuri al risarcimento del danno in favore del Ministero dell’Economia della somma di € 40.000 ciascuno. Cosa contestava la Procura Generale alle due, oltre che ad altri funzionari? Secondo l’accusa non avrebbero con tempestività risposto alla Corte di Giustizia della Comunità Europea che contestava la mancata ottemperanza a una sentenza della Corte di Giustizia Europea che imponeva la messa a norma del Rio Lovassina. In sostanza, le due, e gli altri accusati, non avevano tempestivamente risposto alla Corte di Giustizia evidenziando come il Rio Lovassina non rientrasse fra i corsi d’acqua da mettere a norma e cagionato quindi una multa di € 40.000.000,00 a carico dello Stato Italiano. Non solo, la Rossa era altresì accusata, quale Presidente della Provincia, di avere sottoscritto un accordo di programma che avrebbe creato ulteriore confusione e aggravato il danno erariale costituito dalla sanzione irrogata dalla Corte di Giustizia Europea. Secondo la Corte dei Conti sezione Giurisdizionale d’appello invece la non vi è alcuna prova che la documentazione che secondo la Procura la ex Presidente della Provincia e la ex Prefetto dovevano fornire alla Corte Europea sarebbe stata tale da convincere la Corte Europea stessa, atteso che ad essere errata era la valutazione di pericolosità da quest’ultima, mentre l’accordo di programma sottoscritto dalla Rossa non aveva affatto contribuito a rendere ancora più incerto il quadro ed era anzi un atto dovuto. Le Amministrazioni di appartenenza, e quindi il Ministero dell’Interno per la Tafuri e la Provincia per la Rossa, sono state condannate anche alla rifusione delle spese di difesa delle due, che erano assistite rispettivamente dagli avvocati Carlo Emanuele Gallo di Torino e Massimo Grattarola di Alessandria.
In sostanza, la sanzione della Corte di Giustizia della Comunità Europea allo Stato Italiano, salatissima, fu dovuta per parte a errore della stessa Corte, e per altro verso ai ritardi del Governo Centrale nel fornire ai governi territoriali le risorse per adempiere alle prescrizioni comunitarie.
Assolte Rita Rossa e Romilda Tafuri per il caso del “Rio Lovassina”
