Torino – Il disavanzo sanitario piemontese sfiora il mezzo miliardo di euro, il 100% in più in due anni, dal 2022 al 2024. Invece di approvare la realizzazione di ospedali inutili sta facendosi avanti la richiesta del Ministero della Salute di effettuare al più presto un efficace piano di rientro. In soldoni: altro che nuovi ospedali, ma tagli sui bilanci. In merito tutti parlano, parlano, parlano ma non si capisce cosa dicono. Gli è che i bilanci consuntivi che stanno arrivando all’Assessorato alla Sanità, evidenziano un rosso di ben 481 milioni di euro, con una sola azienda in attivo, il San Luigi, e 17 in passivo. Sono le Asl a passarsela peggio, in parte per l’articolazione delle attività sul territorio, in parte per il meccanismo di distribuzione dei fondi e dei rimborsi da parte della Regione, che favorisce gli ospedali. Ma i numeri fanno effetto: la Città di Torino chiude con 98 milioni di passivo ed è la performance peggiore, ma anche i risultati di diverse aziende sanitarie più piccole saltano all’occhio. Ad esempio l’Asl di Alessandria, che fa registrare un passivo di 57 milioni, il Vco con meno 42 milioni, Vercelli con meno 38, mentre la Cuneo 2 è sotto di 33.
Profondo rosso nei conti della Sanità Piemontese: altro che nuovi ospedali
