Ovada (AL) – A partire dal 2003, la riforma delle IPAB ha portato le Regioni alla loro trasformazione, nella maggior parte dei casi. in persone giuridiche di diritto privato. E il problema erano i bilanci. Trasformate in Apsp (Aziende pubbliche di servizi alla persona), bisognava mettere a posto i conti e alla Lercaro i conti a posto non lo erano molto. È iniziato un calvario lungo 22 anni fino ai giorni nostri per cui, dopo oltre 150 anni di vita l’antica opera pia, poi istituzione di pubblica assistenza e beneficenza (Ipab) di Lercaro, a Ovada, nata nell’anno 1872 grazie alla marchesa Battina Franzoni Lercaro Nossardi, che finanziò la realizzazione d’un ospizio per i poveri di Ovada e dei paesi limitrofi. L’anno scorso la struttura (indebitata fino al collo) fu ceduta alla ditta Proges con una concessione per 67 anni, e pi diverrà privata. La Regione Piemonte nominava dei commissari che vigilassero sui conti ma il risultato è la messa in liquidazione. I numeri non mentono e si registra che ci sono crediti per 175.000 euro non riscossi (rette non pagate) ma, soprattutto, ci sono debiti di mezzo milione verso Proges, oltre a circa 65.000 euro verso i fornitori, pewr citare i più grossi. Nel 2023 l’Ipab aveva un buco finanziario di 1,3 milioni di euro e ora la Regione d’accordo col Coune di Ovada ha deciso di vendere tutto.
Dopo lunga agonia sarà liquidata la Ipab Lercaro
