Torino – Nonostante il presidente Cirio (l’amico di Fernandel) ripeta: “Tutto va bene Madama la Marchesa”, il suo Piemonte è un disastro epocale: dalla Sanità che non va perché di farla funzionare assumendo medici e paramedici capaci, la destra al potere (ma non ci ricordavamo che quelli di destra fossero così scemi) l’ha trasformata in un cantiere edile per costruire nuovi ospedali, nella convinzione che, appena un cittadino entra in un ospedale nuovo, voila, anche senza medici guarisce subito; a parte la scuola per cui si fa festa convinti che quella piemontese sia tra le migliori in assoluto, mentre la verità è che il “glorioso” Politecnico è ridotto a essere il 300° al mondo, oggi alcune migliaia di lavoratori partecipano alla manifestazione regionale a Torino nell’ambito della mobilitazione nazionale di otto ore indetta da Fim, Fiom e Uilm per chiedere la riapertura della trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Vogliono solo lavorare, solo lavorare, solo quello, e sullo striscione che apre il corteo delle tre organizzazioni sindacali c’è scritto “Vogliamo il contratto”. I lavoratori, arrivati da tutto il Piemonte, sono partiti da piazza XVIII Dicembre e raggiunto piazza Castello, dove hanno parlato i delegati di ogni provincia e il segretario nazionale della Fiom Samuele Lodi.
“Vogliamo lavorare, fateci il contratto”: il Piemonte è alla frutta
