Torino – A 36 anni dal devastante referendum, voluto dalla sinistra e dagli ambientalisti, che ha fatto chiudere le centrali nucleari della nostra nazione un tempo all’avanguardia mondiale per quanto riguarda proprio l’energia nucleare, Enel torna a investire nell’atomo riprendendo il PIano Mattei, e annuncia l’accordo con la startup torinese Newcleo per realizzare all’estero i reattori a fissione di quarta generazione. Sono piccoli impianti che usano come combustibili i rifiuti radioattivi di uranio e plutonio, e sono raffreddati a piombo. L’obiettivo è installare il primo reattore da 30 magawatt entro il 2030 in Francia, e il secondo da 200 megawatt entro il 2032 nel Regno Unito. Newcleo è una società fondata nel settembre del 2021 a Torino dal fisico Stefano Buono (nella foto). Il suo obiettivo è proprio sviluppare i reattori nucleari di quarta generazione. Ha un capitale di 400 milioni di euro, 150 dipendenti, in gran parte al lavoro a Torino, e sedi in Francia e Regno Unito. In Italia, Newcleo collabora dal 2022 con Enea per la realizzazione del suo primo prototipo, al Centro ricerche del lago del Brasimone, in provincia di Bologna: un reattore non nucleare che consentirà di testare tutta la componentistica e il funzionamento dei reattori di Newcleo, senza utilizzare materiali radioattivi. I reattori a fissione di 4/ a generazione (Small modular reactor) sono impianti modulari di piccole dimensioni, in pratica cilindri di acciaio con dentro il reattore di un sommergibile nucleare. Possono essere costruiti in fabbrica e portati sul posto con un tir, con grandi risparmi di tempi e di costi.