di Federico Fossati – Quando parliamo di cambiamento climatico, ci riferiamo al cambiamento a lungo termine delle temperature e del clima sulla Terra. Da quando esiste (4,5 miliardi di anni), il nostro pianeta ha subìto molti cambiamenti, ma quelli più profondi si sono verificati in concomitanza con l’arrivo dell’uomo sulla Terra. Con l’avvento della combustione di carbone, petrolio e gas, che producono i cosiddetti gas serra, il nostro clima non ha fatto altro che peggiorare. Questi gas si sono guadagnati questo nome perché, una volta che vengono rilasciati nell’atmosfera, intrappolano il calore creando un vero e proprio “effetto serra” tutto intorno al pianeta. Quando si parla di cambiamento climatico, viene spesso utilizzato il termine “riscaldamento globale”. Ma che differenza c’è? In sostanza il riscaldamento globale si riferisce al riscaldamento della Terra a lungo termine. Il cambiamento climatico include il riscaldamento globale, ma anche gli altri cambiamenti causati dall’uomo, come l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacciai, etc. Entrambi i termini sono corretti, ma il cambiamento climatico descrive un quadro più ampio di ciò che sta succedendo sulla Terra. C’è da dire che ciò non del tutto negativo se teniamo conto che prima dell’arrivo dell’uomo la Terra era una palla di ghiaccio. Negli ultimi diecimila anni i cicli del cambiamento si sono susseguiti di continuo. Per esempio Annibale nel terzo secolo prima di Cristo ha valicato le Alpi con 70 elefanti, un migliaio di cavalli e diecimila uomini a tremila metri d’altitudine il mese di novembre. Come ha fatto? Semplice, non c’era la vene , quindi la temperatura del pianeta era di almeno cinque gradi più alta di oggi. E la Groenlandia, che in lingua vichinga significa terra verde, era una foresta, mentre oggi è in gran parte inabitabile a causa delle sterminate terre innevate se non addirittura gelate. Allora la temperatura era più alta di circa tre gradi rispetto a quella di oggi. Oggi il clima torna a essere quello di 2000 anni fa: secondo uno studio del 2020, le calotte glaciali dell’Antartide e della Groenlandia hanno perso una media di 279 miliardi di tonnellate di ghiaccio fra il 1993 e il 2019. In un rapporto ufficiale, invece, la NASA ci ha detto che la superficie terrestre continua a scaldarsi. Secondo la NASA, negli ultimi 650.000 anni il nostro pianeta ha attraversato sette cicli di scioglimento e rigenerazione glaciale, inclusa l’ultima era glaciale avvenuta circa 11.700 anni fa e considerata l’inizio del “clima moderno”. Questi grandi cambiamenti naturali avvenuti nel corso della storia possono essere spiegati da piccoli cambiamenti nell’orbita della Terra che l’hanno esposta a più o meno energia solare. Anche processi naturali come le eruzioni vulcaniche influenzano il nostro pianeta. Tuttavia, da sole non spiegano il riscaldamento improvviso che abbiamo registrato nell’ultimo secolo. D’altronde gli esseri umani abitano il pianeta da almeno 200.000 anni, ma è intorno al 1760 che le cose hanno iniziato a cambiare drasticamente, con l’avvento dell’era industriale.