Roma – Per l’ex Ilva sono tempi difficili: promesse non mantenute sugli impianti e due offerte d’acquisto presentate da Baku Steel (circa 1,1 miliardi di euro) e da Jindal Steel (circa 600 milioni). l’incendio con conseguente sequestro dell’altoforno 1 dell’ex Ilva di Taranto preoccupa non poco anche se sembra tornare un certo interesse per l’acquisto del colosso dell’acciaio. Intanto una delegazione del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) in Azerbaigian ha avuto colloqui che fanno ben sperare, riscontrando un ritorno di fiamma da parte di Baku Steel che ha espresso per l’ennesima volta (ma ci vogliono prendere per sfinimento?) un interesse concreto e la conferma della volontà di portare avanti il percorso di acquisizione. Il ruolo di Invitalia (Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A) sarà cruciale per il successo della cessione, mentre la percentuale di partecipazione italiana in minoranza potrebbe essere definita in base agli accordi finali che saranno assunti con l’acquirente. Si attende il decreto legge che formalizzerà le modalità di partecipazione.
La storia infinita della vendita dell’ex Ilva: mentre Jindal si defila, da Baku Steel ci sarebbe la volontà di procedere con l’acquisizione (?)
